Come suonare la batteria: La guida completa per principianti
Ti è sempre piaciuta l’idea di imparare a suonare la batteria
Come darti torto?
La batteria è uno strumento affascinante e unico: il suo “compito” è quello di dare tempo e ritmo a tutti gli altri musicisti, diventando così la base fondamentale dell’esecuzione.
Senso del ritmo e ottima coordinazione tra i vari arti, sono solo alcune delle principali qualità che deve possedere (o apprendere) un batterista.
Qui di seguito ti spieghiamo come suonare la batteria per principianti:
Sommario
- 1. Componenti della batteria
- 2. Drum Set
- 3. Batteria per principianti
- 4. Batteria elettronica
- 5. Montare la batteria
- 6. Accordare la batteria
- 7. Imparare a suonare la batteria
- 8. Rudimenti
- 9. Mano non dominante
- 10. Senso del ritmo
- 11. Impugnatura
- 12. Postura
- 13. Suonare la batteria da autodidatta
- 14. Prendi lezioni
- 15. Cerca il suono perfetto
- 16. Esercizi per suonare la batteria
- 17. Spartiti per batteria
- 18. Curiosità: com’è nata la batteria
- 19. Non mollare!
1. Componenti della batteria
Conoscere lo strumento che si desidera suonare è il primo passo per avvicinarsi a esso.
La batteria è composta da più strumenti a percussione, che vengono posizionati in modo da permettere a un singolo individuo di poterli suonare contemporaneamente.
Vediamo insieme le parti della batteria:
TAMBURI
- grancassa (spesso detta anche sono “cassa” o “kick”)
- rullante
- timpano (uno o più, detti anche “tom”)
- altre percussioni (campanacci, djembé, …)
PIATTI
- hi-hat
- crash
- ride
- charleston
- splash
- china
Per suonare la batteria occorrono ovviamente delle bacchette, presenti sul mercato in modelli con caratteristiche diverse in base ai generi musicali.
Essendo uno strumento che va suonato stando seduti, occorre tener conto che anche possedere uno sgabello è fondamentale per poter suonare la batteria.
2. Drum Set
Non esiste un drum set “fisso”, se non quello di base: ogni batterista può decidere di aggiungere piatti o percussioni in base al genere musicale e alle proprie preferenze.
Il bello di questo strumento è anche il fatto di poterlo personalizzare!
Si può ad esempio aggiungere una grancassa, scegliere piatti di diverso tipo e dimensioni, usare più tipi di bacchette anche durante lo stesso brano musicale, …
Anche l’impugnatura stessa delle bacchette può essere variabile!
Potendo aggiungere e cambiare i componenti della batteria, un batterista può costruire e ampliare il proprio set nel tempo, senza dover possedere (come ad esempio nel caso di un chitarrista) più strumenti musicali diversi, ma adattando e integrando il drum kit di base.
3. Batteria per principianti
Una batteria da suonare per chi si sta avvicinando allo strumento, può essere composta da un set di base, ovvero composto da:
- grancassa
- timpano
- 2 tom
- rullante
- piatti (hi-hat, crash/ride)
Non dimentichiamo che occorrono anche:
- bacchette
- sgabello
- aste, supporti, meccaniche e chiavetta
- pedale per la cassa
Se intendi acquistare un kit completo di batteria per principianti, spesso troverai tutto l’occorrente incluso.
Anche un metronomo, che sia materiale o digitale, è fondamentale per seguire il ritmo.
4. Batteria elettronica
Non tutti hanno a disposizione una taverna o una stanza in cui poter tenere la propria batteria sempre pronta all’uso: questo strumento è molto ingombrante e inoltre i vicini di casa potrebbero apprezzare.
Un’ottima alternativa può essere scegliere una batteria elettronica: meno ingombrante e con la possibilità di ascoltarla solo tramite cuffie.
Con una batteria elettronica non disturberai i vicini e potrai esercitarti a qualunque ora.
Un altro vantaggio del modello elettronico, è quello di permettere di registrare le proprie esecuzioni in modo semplice e in digitale: potrai riascoltarti e controllare gli eventuali errori.
Riascoltarsi è infatti uno dei migliori modi per comprendere se e dove si sbaglia.
5. Montare la batteria
Montare e smontare la batteria è un processo decisamente più impegnativo dell’estrarre un basso dalla custodia.
Assicurati di seguire le istruzioni per evitare di rovinare lo strumento e, se lo devi trasportare, cerca di procurarti delle custodie.
Esistono sia custodi morbide (più leggere) che rigide (più protettive).
Avvita bene i componenti ai propri supporti, per evitare che possano cadere.
Gli strumenti musicali sono molto sensibili alle temperature e all’umidità: cerca quindi di tenere la tua batteria in un luogo adatto, cercando di proteggerla il più possibile.
Anche la batteria necessita di manutenzione: cura il tuo strumento per mantenerlo in stato ottimale!
Ricorda che è bene posizionare la batteria su un tappeto o qualcosa che ne impedisca lo “scivolamento” delle varie parti.
6. Accordare la batteria
Anche la batteria necessita di accordatura. Le pelli vanno tirate o smollate fino ad ottenere le note corrispondenti.
I tiranti sono le viti presenti su ogni tamburo: più si tende la vite, più si tira la pelle e più la nota è acuta.
Ogni tamburo può avere più o meno tiranti, principalmente in base alla dimensione dello stesso.
Le viti vanno tirate in modo incrociato, ovvero due viti opposte l’una all’altra vanno maneggiate contemporaneamente, in modo da distribuire in modo omogeneo la tensione.
Ricordiamo inoltre che le pelli presenti sono due: una sopra al tamburo, sulla quale “battiamo” le bacchette, e una sottostante, detta pelle risonante.
Accordare la batteria è necessario ogni volta si cambino le pelli e, ovviamente, ogni volta che lo strumento si presenta scordato.
Occorre anche sottolineare il fatto che esistono casse aperte (con un foro sulla pelle risonante) o chiuse e che ogni set può necessitare di essere accordato più o meno frequentemente, in base alla qualità e al luogo in cui viene tenuto lo strumento.
L’accordatura della batteria non ha regole specifiche: può seguire quella del basso in base al genere musicale che si deve suonare, oppure essere scelta dal batterista in base alle proprie preferenze.
Rullante e cassa vengono accordati in modo da ottenere il suono preferito dal batterista, mentre gli altri tamburi si accordano a intervalli di terze, terze minori o quarte.
7. Imparare a suonare la batteria
Ognuno ha le proprie qualità e abilità naturali: per suonare la batteria dovrai possedere un’ottima coordinazione tra i vari arti.
Non tutti posseggono quest’abilità, ma lo studio e l’esercizio possono portarti a ottenere grandi risultati.
Non sei convinto? Diciamo solo che tre italiani su quattro hanno la patente e guidare richiede che ogni arto esegua movimenti diversi, quindi sì, puoi imparare a fare una cosa con il braccio desto mentre il sinistro ne fa un’altra e i piedi altre ancora.
Anche senza possedere una batteria, potrai iniziare ad esercitarti con i rudimenti; ti serviranno solo due bacchette e una superficie su cui “batterle”.
In alternativa potrai utilizzare un qualunque tamburo del tuo set. In genere viene consigliato è il rullante.
Esiste anche un “tamburo allenatore”, chiamato anche “pad”, ottimo in quanto emette un sono molto contenuto, permettendo le esercitazioni anche fuori da una sala prove.
Un’altra alternativa è quella di utilizzare un tamburo con applicata la cosiddetta “pelle mesh”, che serve a rendere il suono “muto”.
Esercitarsi con questi tamburi o pad alternativi può rivelarsi ottimo per quanto riguarda il “problema” del volume, ma occorre tener presente che il rimbalzo è diverso da quello di un tamburo tradizionale.
Il consiglio è quindi quello di utilizzare le versioni “silenziose”, ma allenandosi anche (quando possibile) con lo strumento tradizionale.
Per quanto riguarda il “pad” in gomma, occorre sceglierlo di qualità, per evitare problemi agli arti.
8. Rudimenti
Fare più cose contemporaneamente non è facile all’inizio: per questo è consigliabile imparare a suonare la batteria un passo alla volta.
Leggere uno spartito, eseguire movimenti diversi con i vari arti e su diversi componenti, farlo seguendo il ritmo… Per molti può essere troppo!
Alcuni preferiscono esercitarsi in modo più “lento”, ma su tutto contemporaneamente, altri preferiscono iniziare focalizzandosi su un aspetto e aggiungendo gli altri man mano che acquistano dimestichezza.
I rudimenti sono la base da cui partire e sono delle frasi musicali piuttosto semplici.
Facciamo un esempio con i più semplici in assoluto:
- rullo singolo: alternare i colpi tra mano destra e sinistra (Destra, Sinistra, Destra, Sinistra, Destra, Sinistra, …)
- rullo doppio: alternare i due colpi con la mano destra a due con la mano sinistra (Destra, Destra, Sinistra, Sinistra, Destra, Destra, Sinistra, Sinistra, …)
Man mano che si prosegue, verranno inserite sequenze più difficili e con durate e accenti diversi.
9. Mano non dominante
Tutti noi abbiamo una mano non dominante e una dominante, a parte le persone ambidestre, che sono però solo l’1% della popolazione.
Per sviluppare il proprio “lato debole”, che risulterà più lento, è consigliabile dedicargli più attenzione durante le esercitazioni.
Esistono anche diversi metodi ed esercizi da seguire per potenziare il lato debole!
Anche durante la vita quotidiana è possibile provare a usare il più possibile la mano non dominante: puoi per esempio pettinarti, bere, aprire la porta, mangiare, …
Ogni giorno aumenterai con dei piccoli gesti la forza del tuo lato debole: è tutta una questione di abitudine!
10. Senso del ritmo
La batteria è LO strumento che dà il ritmo. Cosa succederebbe se chi la suona dovesse sbagliare?
Tutti gli altri strumentisti si troverebbero spiazzati e (probabilmente) anche gli ascoltatori.
L’utilizzo del metronomo è fondamentale per permetterti di seguire una certa velocità: senza di esso non è facile mantenerla costante.
Il metronomo non deve essere “seguito”: il tuo compito è quello di prendere il ritmo e di cercare di mantenerlo, non di suonare dopo aver sentito i battiti del metronomo.
Un esercizio può essere quello di iniziare a suonare seguendo il metronomo, silenziarlo per alcuni secondi e poi riattivarlo, per verificare di aver mantenuto un ritmo costante durante la sua assenza.
Leggendo gli spartiti, troverai i “BPM” (battiti per minuto) del brano.
Se troviamo ad esempio una composizione che va eseguita a 60 BPM, significa che in un minuto avremo 60 battiti, ovvero un battito al secondo.
Se impostiamo il nostro metronomo in 4/4 a 60 BMP, significa che ogni battito scandisce 4/4 e che tutto ciò che è incluso nella battuta (quarti, sedicesimi, pause, …) dovrà essere suonato in relazione a quella data velocità.
Facciamo un esempio con immagini per rendere il concetto più chiaro:
Talvolta potresti trovare la dicitura MM al posto di BPM.
11. Impugnatura
La batteria è uno strumento veramente dinamico! Esistono infatti anche diversi tipi di impugnatura, i principali sono l’impugnatura classica e quella moderna.
Impugnatura classica
L’impugnatura classica prevede che le bacchette vengano impugnate in modo diverso: la bacchetta sinistra venga fatta passare tra pollice e palmo della mano (in prossimità dell’indice) e tra medio e anulare.
Il palmo deve rimanere perpendicolare a terra e il colpo viene gestito tramite l’utilizzo di indice e anulare. Tra braccio e bacchetta si forma un angolo di circa 120 gradi.
Impugnatura moderna
Nell’impugnatura moderna entrambe le bacchette vengono impugnate nello stesso modo.
Le bacchette devono essere tenute come se fossero un prolungamento del braccio e il fulcro viene a crearsi tra pollice e indice. Le altre dita vengono invece utilizzate per controllare il colpo.
La bacchetta passa in questo caso tra pollice e indice e tra le altre dita e il palmo.
L’impugnatura moderna presenta delle varianti:
- francese: le bacchette sono tenute quasi parallele, le mani sono tenute abbastanza vicine e il pollice si trova sopra la bacchetta, mentre le altre dita si trovano sotto
- tedesca: l’angolazione tra le bacchette risulta di circa 60°, la mano rimane sopra la bacchetta rispetto alla pelle del tamburo
- americana: in questo caso abbiamo un mix tra impugnatura francese e tedesca, in cui il fulcro si trova tra pollice e medio
L’ideale sarebbe ovviamente imparare tutte le tecniche, ma uno dei due tipi di impugnatura moderna dovrebbe essere sufficiente per un beginner.
Anche molti batteristi navigati hanno scelto e appreso una sola delle tecniche, quindi scegli quella con cui ti senti a più agio e concentrati su di essa.
Qualunque sia la tua scelta, l’importante è tenere le bacchette in modo corretto!
12. Postura
Anche la postura è fondamentale, non solo per suonare in modo corretto, ma anche per evitare dolori o addirittura danni a schiena e articolazioni.
Gli sgabelli per batteristi sono regolabili in altezza, quindi possono essere adattati a tutti gli utilizzatori.
Siediti dritto, tieni i gomiti chiusi e posizionati a una distanza adeguata dallo strumento, in modo che i pedali siano a una distanza comoda.
Non sottovalutare la postura!
Se non hai un insegnante, cerca dei video validi che ti mostrino nel dettaglio la postura corretta.
Quando suoni, cerca di chiederti sempre se la postura e i movimenti sono corretti, per evitare problemi alle articolazioni o alla schiena.
13. Suonare la batteria da autodidatta
E’ possibile suonare la batteria da autodidatta? Sicuramente lo è!
Chiunque voglia imparare a suonare uno strumento probabilmente si è posto questo quesito.
Il consiglio è però quello di farsi seguire da un insegnante: postura e impugnatura corrette sono fondamentali e la presenza di un insegnante ti permetterà di adottare un’impostazione ottimale.
Se proprio non puoi prendere delle lezioni, fortuna vuole che il web sia pieno di corsi e video corsi, anche gratuiti.
Tieni però presente che chiunque può mettersi a fare video dove insegna a suonare uno strumento, ma non è detto che ne abbia le capacità!
Cerca quindi un corso valido e piuttosto investi qualche euro scegliendone uno a pagamento tenuto da una persona di cui puoi verificare le competenze.
14. Prendi lezioni
Come anticipato nel punto precedente, uno dei consigli principali da offrire a un beginner è sempre lo stesso: prendi lezioni!
Se il lavoro e gli impegni te lo consentono, cerca nella tua zona una scuola, un insegnante privato, o dei corsi organizzati dalle varie associazioni presenti sul territorio.
Spesso si trovano associazioni che organizzano corsi di musica, magari anche di gruppo, ottimi per chi desidera risparmiare.
Un insegnante privato è perfetto per chi ha degli orari particolari, come chi lavora su turni o chi in un centro commerciale, che finisce quindi spesso in un orario in cui molte scuole sono chiuse.
L’insegnante privato ha più possibilità di organizzare delle lezioni in orari adatti anche per gli adulti che lavorano.
Durante i corsi, ma anche in un’eventuale sala prove a pagamento, troverai quasi sicuramente uno strumento a tua disposizione, altrimenti passeresti il tempo a tua disposizione a montare e smontare la batteria.
15. Cerca il suono perfetto
All’inizio andranno benissimo le pelli che troverai in dotazione, ma col passare del tempo, quando avrai imparato a suonare, sarai portato a cercare il suono perfetto.
Oltre a inserire nuovi componenti e passare a modelli più professionali, inizierai a voler personalizzare il tuo set.
I tamburi sono ciò gli elementi che più permettono di personalizzare lo strumento.
Il suono di un tamburo dipende da:
- le sue dimensioni
- l’accordatura
- il legno con cui è prodotto
- la pelle
Anche i piatti sono disponibili con caratteristiche diverse: le possibilità per personalizzare il “sound” sono davvero numerose!
La scelta delle bacchette è un altro fattore importante che inciderà sul TUO suono.
16. Esercizi per suonare la batteria
Abbiamo già parlato dei rudimenti, che sono proprio le basi batteria; ora vediamo insieme altri utili esercizi per suonare la batteria.
Colpire il componente giusto con la mano (o il piede) giusto, seguire i tempi batteria e applicare la forza giusta, non è l’unica cosa da imparare!
Puoi reperire molti esercizi adatti ai principianti e, man mano che prendi confidenza con lo strumento, cercarne di più complessi.
Non esagerare: meglio imparare lentamente e bene, piuttosto che fare passi da gigante, ma con esecuzioni imperfette!
Una volta imparate le basi, potrai esercitarti su groove e stili, cercando dei ritmi base per ascoltarli e riprodurli in contemporanea.
All’inizio può essere utile rallentare la velocità, in modo da avere più tempo per eseguire tutto in modo corretto.
Quando avrai imparato a tenere il ritmo batteria e a suonare in modo corretto i groove e gli stili di base, potrai allora passare a fill e soli.
Il fill, dall’inglese “riempire”, indica un passaggio libero, eseguito generalmente in modo improvvisato.
Potrai ascoltare brani famosi, il tuo batterista preferito e prendere spunto e all’inizio di improvvisato ci sarà poco: cerca o inventa dei fill che ti piacciono ed eseguili con costanza finché non riuscirai a farli ad occhi chiusi.
Tutto all’inizio potrà sembrare complesso, ma il tempo e la pratica risolveranno tutto: non scoraggiarti quindi se all’inizio trovi difficoltà: è più che normale!
Esercizio dopo esercizio ti ritroverai a suonare anche degli assoli che forse oggi ti sembrano impossibili.
17. Spartiti per batteria
Gli spartiti per batteria permettono di eseguire un brano anche a chi non l’ha mai ascoltato, suonando seguendo le indicazioni che indicano ogni dettaglio: velocità, mano da utilizzare, elemento del kit, durata e intensità del colpo…
E’ consigliabile imparare a leggere gli spartiti anziché cercare di riprodurre a orecchio quello che si può sentire da un disco.
Esistono appositi spartiti batteria principianti, utili per avvicinarsi alla lettura iniziando da brani semplici. Essi non sono dei veri e propri spartiti, ma delle tablature, che indicano in modo semplificato come eseguire il brano.
Innanzitutto troviamo le abbreviazioni di ogni singolo componente:
- BD = Grancassa
- SD = Rullante
- HH = Charleston
- FT = Timpano
- RC = Ride
- CC = Crash
- HT oppure T1 oppure T = Tom-tom di sinistra
- LT oppure T2 oppure t = Tom-tom di destra
Troveremo poi i già citati BPM e l’indicazione del tempo (4/4 o 3/4 o altro).
Altra indicazione è quella della mano da utilizzare, destra o sinistra, indicate con l’abbreviazione inglese: L (sinistra) o R (destra).
Anche l’intensità viene specificata con le seguenti lettere:
- o: Colpo normale
- O: Accento, ovvero un colpo più forte
- g: Nota fantasma, ovvero un colpo meno forte
- f: Flam
- d: Doppio colpo
Altri simboli indicano come suonare i piatti:
- x: Colpo normale (su un piatto) o charleston chiuso
- X: Colpo più forte (su un piatto) o charleston aperto
- o: Apertura del charleston
- #: Colpire il piatto e fermarlo immediatamente con la mano
Un simbolo a forma di lineetta indica invece che il componente non va suonato.
Per quanto riguarda invece i veri e propri spartiti, dovrai dedicare un po’ più tempo all’apprendimento del linguaggio musicale.
Ogni nota, in base alla diversa altezza sul pentagramma, indica un tamburo in particolare:
Lo stesso accade per i piatti:
Per quanto riguarda invece durata di note e pause e segni di punto e legatura, funziona come per gli altri strumenti:
Da sinistra a destra troviamo:
semibreve 4/4
minima 2/4
semiminima 1/4
croma 1/8
semicroma 1/16
biscroma 1/32
semibiscroma 1/64
PAUSE
semibreve 4/4
minima 2/4
semiminima 1/4
croma 1/8
semicroma 1/16
biscroma 1/32
semibiscroma 1/64
PUNTO-DI-VALORE-E-LEGATURA-DI-VALORE
La legatura di valore indica che la durata complessiva è pari al valore della somma delle note al di sotto di essa.
Il punto di valore indica invece aumenta la durata della nota che lo precede di 1/2.
All’inizio ti consigliamo di utilizzare le tablature, che riportano la mano da usare e la sigla dei componenti.
18. Curiosità: com’è nata la batteria
Gli strumenti a percussione esistono da migliaia di anni, ma è verso al fine del diciannovesimo secolo che si inizia a concepire l’idea di raggruppare più strumenti facendoli suonare a una sola persona.
Prima infatti ogni elemento era suonato da un solo musicista: è facile quindi immaginare quanto spazio occupassero i percussionisti!
Le esigenze di spazio e i problemi di budget, iniziarono a far nascere varie idee e alternative per permettere a un singolo musicista di suonare più componenti insieme.
Il primo passo verso la batteria moderna è creazione del “double drumming”, ovvero una tecnica che rendeva possibile suonare contemporaneamente grancassa e rullante.
Non esistendo ancora i pedali, questi tamburi erano suonati solo con le bacchette.
Nello stesso periodo, gli immigrati arrivati negli Stati Uniti, importarono vari nuovi strumenti, come i tom (Cina), i piatti (Turchia), campanacci (Africa)…
Le aziende produttrici di strumenti musicali, iniziarono a costruire piatti e altre percussioni e all’inizio del ‘900 venne brevettato il pedale per la cassa.
Iniziano anche ad essere prodotte bacchette di diverso tipo, come le spazzole, utili per evitare che il forte suono della batteria coprisse gli altri strumenti musicali.
Man mano vengono aggiunti charleston (se puoi usare un piede per suonare la grancassa, perché non aggiungere qualcosa per utilizzare anche l’altro piede?), i supporti per tenere i piatti all’altezza che utilizziamo oggi, la doppia cassa, …
Le pelli in plastica arrivarono nella seconda metà nel ‘900, in quanto quelle in vera pelle erano più soggette alle condizioni climatiche.
Ti piacciono i Beatles? Se la risposta è “No”, devi comunque riconoscere le novità apportate dalla band inglese!
E’ stato proprio Ringo Starr ad introdurre la “matched grip”: prima si utilizzava solo quella classica.
19. Non mollare!
La batteria viene erroneamente considerata uno strumento semplice da chi non è a contatto con il mondo della musica.
Spesso (purtroppo) si sentono frasi come: “Ma non ci sono le note, basta picchiare le bacchette”.
Tu che hai deciso di iniziare a studiare questo strumento, devi invece essere consapevole del fatto che la batteria è uno strumento complesso.
Usi tutti gli arti, devi leggere spartiti come qualunque altro musicista, puoi fare degli assoli, personalizzare con i fill, devi tenere il tempo e hai nelle tue mani un grande compito: quello di sorreggere il ritmo di tutta la band.
Come abbiamo visto imparare questo strumento richiede molte doti e un grande impegno per acquisirle.
Non mollare, non lasciarti scoraggiare dai primi fallimenti: fanno parte dell’apprendimento e la tua costanza sarà ripagata.
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