Come diventare un DJ: guida per principianti

Adori la musica dance? Ti piacerebbe diventare un DJ ma non sai da che parte cominciare?

Sei nel posto giusto! Grazie alla nostra guida scoprirai utili dritte e consigli per iniziare a fare il DJ.

Scopri la strumentazione ideale, le competenze necessarie, alcune nozioni fondamentali e inizia subito il tuo percorso: chissà mai che da un hobby non possa nascere una carriera lavorativa!

Che tipo di DJ vuoi diventare?

Quando si parla di DJ, la prima cosa a cui si pensa sono i ragazzi alla console che lavorano nei club e nelle discoteche, i quali scelgono le canzoni da fare ascoltare (e ballare).

Sapevi che con il termine “DJ” si indicano però anche altre figure professionali?

Vediamole insieme e cerchiamo di capire che tipo di DJ vuoi diventare!

Il “classico” DJ delle discoteche

DJ delle discoteche

Ecco quello di cui parlavamo prima, forse il tipo di DJ più conosciuto, ovvero colui che si occupa di scegliere la musica nelle discoteche.

Questo DJ non ha solo il compito di “mettere i brani uno dopo l’altro”: le canzoni devono susseguirsi senza sosta, in modo continuativo e senza che la pista si svuoti mai.

In genere ogni club o discoteca ha il suo/i suoi DJ fissi.

Il DJ “performer”

DJ performer

Il suo lavoro è essenzialmente lo stesso del DJ che troviamo nelle discoteche, ma si è saputo riconoscere per particolari abilità.

Grazie alla sua fama viene ingaggiato in diversi locali ed eventi, dove diventa “l’attrazione” della serata.

Anche i cosiddetti DJ turntable sono dei DJ performer, i quali stupiscono il pubblico eseguendo il proprio lavoro non solo con ottima tecnica, ma anche con acrobazie, insomma, dei DJ che oltre che ascoltati vanno guardati!

Il DJ “animatore”

DJ animatore

Si esibisce durante feste private o matrimoni, curando la colonna sonora della giornata e adeguando il proprio repertorio alle richieste e ai gusti degli invitati.

In questo caso il DJ porta tutta la strumentazione audio (casse ed eventualmente anche le luci) e spesso si occupa anche di intrattenere il pubblico parlando al microfono, facendo dediche e annunci.

Il DJ può quindi passare da semplici musiche di sottofondo ai balli di gruppo e alla dance.

Il DJ delle radio

DJ delle radio

Anche chi lavora in radio è definito DJ: in questo caso il lavoro consiste nella scelta dei brani (o nell’esecuzione delle scalette prestabilite dalla radio) e nella conduzione della trasmissione.

Il DJ producer

DJ producer

Con il termine “DJ producer” si indicano generalmente i produttori musica dance ed elettronica.

A volte chi fa il DJ non produce musica propria, come non è detto che chi componga brani inediti dance sia per forza anche un DJ, quindi poniamo attenzione al termine e ricordiamoci che il DJ producer è colui che produce musica nell’ambiente dance.

In questa guida parleremo di DJ nel senso più comune del termine, ovvero in riferimento a coloro che mixano due brani, eseguendo perfette transizioni tra le canzoni.

Diventare un DJ professionista

Come hai visto ci sono diverse figure che ruotano intorno al termine DJ e, sebbene alcune possano guadagnare più di altre, tutte possono svolgere il lavoro di DJ professionista.

Sicuramente poter guadagnare con le proprie tracce inedite o essere un artista di richiamo non è semplice, ma chi è bravo e ritiene di avere le qualità adatte può cimentarsi iniziando a suonare a qualche festa di amici o lavorando in qualche piccolo club o nel programma di una web radio nascente.

DJ professionista

Tutti iniziano con un po’ di gavetta, dopotutto bisogna studiare e imparare, proporsi, fare esperienza per migliorare e crearsi un nome, anche solo a livello locale.

Una volta che inizierai ad avere sempre più ingaggi potrai potrai arrotondare lo stipendio e magari riuscire a fare solo il DJ come professione primaria.

La console all in one

La Console DJ all in one è uno strumento su cui è possibile inserire tramite lettori CD o chiavetta USB i propri brani musicali, gli effetti e i cue point (ovvero dei particolari punti di una canzone).

Con una Console all in one non occorre quindi nemmeno il computer!

Se i modelli base ed economici possono essere adatti ai principianti, i modelli di alto livello risultano molto costosi.

La console DJ o DJ controller

La Console DJ permette invece di utilizzare un computer con un software per gestire i brani, mentre le azioni potranno essere effettuate sul macchinario fisico.

La console va in questo caso abbinata a un mixer (se non incluso) e ad un computer provvisto di software.

La-Console-DJ-o-DJ-Controller

Portatile da DJ

Un portatile da DJ risulta indubbiamente pratico: il DJ può portarlo con sé in qualunque locale o festa.

Un computer fisso risulta più adatto per lavorare a casa o in studio su produzioni musicali o remix che richiedono macchinari di una certa potenza.

All’inizio ti consigliamo di utilizzare il portatile che hai già (purché abbia le specifiche necessarie), con il quale potrai imparare le basi.

Portatile da DJ

Una volta “pronto” potrai valutare di comprare un modello diverso e più potente.

Il tuo computer dovrà essere più che affidabile quando andrai ad esibirti: cosa succederebbe se ti ritrovassi con il portatile che a metà canzone si impalla?

E se si rompe? Chiaramente i professionisti hanno sempre computer di alto livello (o console all in one) e molti portano con sé anche un portatile di scorta in caso di emergenza.

Guida ai migliori software per DJ

Se vuoi acquistare una Console DJ, dovrai installare un programma che permetta al tuo computer di “comunicare” con il controller.

Esistono numerosi software sia gratuiti che a pagamento: all’inizio un programma free potrebbe essere sufficiente per cominciare a prendere familiarità e manualità, man mano che migliori potrai passare a software sempre più professionali, con finzioni extra e che ti permetteranno anche di utilizzare loop in diretta e di aggiungere quindi delle personalizzazioni ai tuoi live set.

Ci sono troppi programmi e non sai quale scegliere? Ecco per te una breve guida ai migliori software per DJ.

I seguenti software sono quelli maggiormente consigliati:

  • Serato: uno degli standard industriale insieme a Traktor, rispetto al quale ha meno funzioni, ma un’interfaccia migliore.
  • Traktor: software amato sia da professionisti che non. Affidabile, stabile e completo.
  • Virtual DJ: prezzo abbordabile, disponibile in varie versioni più o meno complete (e quindi anche più o meno care).
  • Mixxx: disponibile solo per Mac e gratuito.
  • DJ Pro: ottimo per chi utilizza Spotify (versione premium) e può così accedere a un immenso archivio musicale senza bisogno di scaricare tutti i brani. Non tutte le funzioni possono essere applicate ai brani di Spotify senza procedere all’acquisto delle tracce.
  • Torq: un programma molto bello, completo e affidabile. L’interfaccia risulta però complicata e non immediata, soprattutto per chi è alle prime armi.

Come in ogni ambito, ogni prodotto può rivelarsi più o meno adatto alle tue esigenze. Oltre che ai tuoi gusti personali, prezzo e facilità d’uso, ricorda di controllare SEMPRE che il tuo computer abbia le specifiche adatte e necessarie al funzionamento dello stesso e che anche l’hardware sia compatibile.

DJ mixer

Se un tempo un DJ necessitava di centinaia di dischi, dei piatti e di un mixer, oggi abbiamo visto come siamo attivati a poter compattare tutto nelle Console all in one.

Un mixer per dj spesso non è necessario, in quanto generalmente incluso nella Console.

A cosa serve un mixer? Tramite il mixer potrai cambiare l’equalizzazione, giocare con i volumi e con i bilanciamenti.

Cuffie da DJ

Le cuffie da DJ sono un altro elemento importante e fondamentale.

Esistono diversi tipi di cuffie per i professionisti della musica e quelle per DJ sono studiate appositamente per le necessità di questa figura.

Durante una serata il DJ deve poter sentire il brano corrente e il brano che intende mettere in seguito.

Le cuffie devono permettergli sia di poterle usare per il pre-ascolto del brano “in arrivo”, sia di poter comodamente ascoltare i due brani in contemporanea.

Cuffie da DJ

Il modello studiato per i DJ prevede infatti un buon isolamento e anche la possibilità di poter “girare” solo un padiglione, in modo da poter passare dall’ascolto esclusivo in cuffia a quello doppio: la traccia da lanciare in cuffia e la traccia in play da una cassa spia o dalla diffusione del locale.

A differenza di uno strumentista che deve eseguire un pezzo in studio, il DJ non ha necessità di un ascolto coinvolgente: l’importante è che possa sentire ben distintamente tutte le frequenze.

La comodità è un altro fattore da non sottovalutare: delle cuffie scomode possono rendere le ore in console un incubo anziché un piacere.

Attrezzatura DJ per principianti

Ora che abbiamo fatto una panoramica sui principali strumenti necessari a un DJ, vediamo qual è l’attrezzatura DJ per principianti ideale.

Se hai già un computer (cosa decisamente probabile), dovrai procurarti una console DJ con mixer incorporato e un software compatibile.

Per iniziare a divertirti in casa non avrai di certo bisogno di un paio di cuffie costose, l’importante è che siano cuffie circumlacuali.

L’ideale sarebbe avere un ascolto esterno perlomeno discreto, oppure due paia di cuffie con padiglioni removibili per poter sentire due canzoni contemporaneamente da diverse fonti.

Fortunatamente oggi è possibile avere accesso a diverse fonti gratuite e tutorial che ti possono illustrare i vari modelli di console e i software, così da farti un’idea generale sui vari prodotti senza investire tanto o poco denaro alla cieca.

Attrezzatura-DJ-Per-Principianti

Imparare a fare il DJ

Una volta scelta l’attrezzatura, non ti resta che metterti all’opera!

Ecco quali sono le basi per imparare a fare il DJ: mixaggio, equalizzazione, fraseggio e beatmatching.

Eseguire una transizione fluida da un brano all’altro non è semplice: la canzone A e la canzone B possono avere velocità diverse, suoni e frequenze diverse, … il DJ deve rendere questo passaggio il più naturale possibile.

Beatmatching:

Se la canzone A ha un tempo di 120 bpm e la canzone B di 115 bpm, dovrai aumentare la velocità della seconda fino a portarla a 120 bpm.

Fraseggio:

Ogni canzone è formata da diverse battute, da riff strumentali, strofe e ritornelli. Il DJ deve trovare un punto in cui è possibile fare entrare la canzone B in modo che melodicamente risulti piacevole all’ascolto e rispettando le chiusure delle battute.

Equalizzazione:

La canzone B potrebbe risultare molto scura rispetto ad una canzone A e il DJ deve giocare con le frequenze affinché la transizione sia fluida anche a livello di sound.

Mixaggio:

Una volta preparata la canzone B, occorre effettuare la transizione vera e propria, abbassando il volume della canzone A in uscita mentre si alza quello della canzone B. Attenzione al temine “mixaggio”: in italiano viene utilizzato sia per indicare il mix dei DJ, sia per indicare il mix di un brano durante le produzioni musicali. In questo secondo caso si intende un processo in cui ogni singola traccia degli strumenti viene trattata ed equalizzata e messa a “volume” ideale, affinché nell’insieme ogni traccia risulti ben amalgamata alle altre e allo stesso tempo ben distinguibile.

Molti software hanno delle funzioni che agevolano la transizione, magari mettendo automaticamente i brani allo stesso tempo, ma se fai fare tutto al software ti perdi il divertimento!

Registrati!

Alcuni software ti permettono di registrarti: cogli questa opportunità e potrai riascoltare i tuoi mix.

Spesso “in diretta” può sembrare tutto perfetto, ma riascoltandosi si possono notare piccoli errori.

Registrarsi è sempre uno dei migliori metodi per auto valutarsi e migliorare.

Scegli le canzoni che suonerai

Ci sono DJ che hanno un repertorio molto ampio e che possono far fronte a diversi tipi di esigenze di locali ed eventi, altri sono specializzati su alcuni generi particolari.

Man mano che passano gli anni, la musica si divide in numerosi sottogeneri, quindi anche un DJ di dance music si ritrova oggi ad avere a che fare con EDM, progressive, house, deep house, trap …

Avere un ottimo repertorio è fondamentale per la riuscita di una serata!

Organizza il tuo archivio musicale per generi in modo da essere agevolato nella ricerca, scegli le canzoni di punta della serata e usale al momento giusto.

Un consiglio è quello di tenere sempre pronto qualche asso nella manica da giocare in caso di “pubblico poco attivo”, ovvero quelle canzoni di richiamo che riempiono la pista.

Dovrai inoltre essere sempre aggiornato con le ultime hit e avere una buona conoscenza generale dei brani più apprezzati e richiesti.

Pensare a tutto non è facile: preoccuparsi del mix, pensare alla canzone da mettere dopo, … per questo crearti una playlist di base può essere utile!

Sarai sempre in tempo a decidere di saltare dei brani o di aggiungerne altri, ma almeno avrai un punto di partenza.

Strumentazione extra: Drum machines

Dopo aver imparato le basi, potrai aggiungere della strumentazione extra al tuo set-up.

Ad esempio? Una drum machine!

Le drum machine sono degli strumenti musicali elettronici con le quali è possibile riprodurre suoni di strumenti a percussione.

Esse possono essere programmate con tranquillità a casa, ma anche in tempo reale, permettendoti quindi di creare pattern di batteria durante l’esibizione.

Effetto vintage: Dischi in vinile

Sei affascinato dai dischi in vinile?

Allora potresti in futuro valutare di acquistare uno strumento che unisce il vintage alla tecnologia.

Se i sei in possesso di molti vinili, nulla ti vieta di acquistare un giradischi per un effetto retro al 100%, ma in commercio esistono dei software di emulazione per vinili (DVS).

Utilizzando il programma, potrai giocare con i tuoi CDJ come fossero dei vinili, oppure acquistare degli appositi controller dall’aspetto del tutto identico a dei giradischi e sui quali sono posizionati degli appositi dischi.

Tramite il software potrai utilizzare i tuoi file audio digitali e muoverti sui giradischi per controllarli.

Fatti conoscere

Una volta imparato a fare il DJ, non ti resta che farti conoscere!

Comincia con registrare i tuoi mix e pubblicarli: ricorda di scegliere piattaforme dove non rischi la rimozione a causa dell’utilizzo di brani protetti da copyright come YouTube o SoundCloud: le tue tracce potrebbero infatti essere rimosse!

Alcune piattaforme utili potrebbero essere MixCloud o HearThis.

Per ottenere una maggiore visibilità, non essere pigro, ma completa l’upload del file con una bella copertina, la descrizione e i tag più pertinenti.

Grazie ai social potrai non solo farti conoscere, ma incontrare altri DJ con cui scambiare opinioni e consigli.

Oltre ai social è ovviamente necessario farsi conoscere fuori dalla propria stanza: cerca un ingaggio!

Le prime serate è sempre meglio farle in ambienti famigliari, come a una festa tra amici o in un piccolo locale del tuo paese, dove non sarai soggetto a troppa ansia e pressione.

Quando ti sentirai pronto, potrai allora passare al livello successivo e iniziare a proporti a qualche festa privata o in qualche piccolo club, aggiornando anche il livello di qualità della tua attrezzatura.

Assicurati di avere anche tutti i cavi necessari per collegare la tua console all’impianto audio del locale: sempre meglio avere più cavi e di varie lunghezze per evitare spiacevoli sorprese.

Informarsi è sempre meglio: a volte potrebbero esserci delle condizioni particolari, come la necessità di cavi particolarmente lunghi per raggiungere il mixer del locale.

All’inizio non sarà facile entrare nel giro, devi tenere duro e partire dai club più piccoli.

Potresti anche trovare delle serate organizzate appositamente per DJ emergenti, dove più artisti si esibiscono in sequenza!

Fatti-Conoscere

Essere in regola durante l’esibizione

Secondo la legge Italiana i DJ devono essere in possesso di certificato di agibilità, ovvero una specie di permesso per lavorare durante la serata dell’ingaggio in un determinato luogo o locale.

Il certificato può essere richiesto all’INPS dal locale che ti assume come un qualunque altro lavoratore. Questo è possibile per DJ fissi di un club, mentre per i lavoratori occasionali spesso il locale chiede al DJ stesso di provvedere.

In questo caso il locale potrebbe assumerti per una collaborazione occasionale e pagarti con ritenuta d’acconto, versando per tuo conto l’importo della ritenuta e dei contributi.

La terza opzione prevede che l’artista sia iscritto a una cooperativa per operatori dello spettacolo, la quale richiederà il certificato, emetterà fattura, verserà quanto dovuto di tasse e contributi e provvederà a versare al lavoratore l’importo netto.

In caso di controllo, il responsabile di mancata presenza del certificato di agibilità è il proprietario del locale o l’organizzatore della festa.

I brani musicali, che siano su CD, vinile, chiavetta USB o computer, devono essere originali e utilizzati dal loro supporto originale.

Questo significa che non si possono importare le tracce da un CD originale e utilizzarle: anche se dimostri di essere in possesso del disco originale, lo stai usando su un altro supporto (computer) e questo per la legge equivale a non essere in regola.

Le opzioni sono quindi 3:

  1. Porti tutti i diversi supporti originali e utilizzi ogni brano dal suo supporto: decisamente poco funzionale.
  2. Utilizzi solo il notebook e tutti i brani che utilizzi li hai acquistati e scaricati su quel computer: fattibile se ti sei fatto un archivio di soli brani originali acquistati e scaricati direttamente sul computer che usi durante le esibizioni.
  3. Acquisti una speciale licenza forfettaria presso la SIAE: a fronte di un pagamento forfettario ti viene concesso l’utilizzo di un archivio musicale di “tot” brani (in base alla licenza acquistata puoi avere in archivio un certo numero di tracce).

In caso di controllo la responsabilità riguardo il possesso di brani originali o di licenza è dell’artista.

Creare musica

Quasi tutti i DJ finiscono con il desiderare di creare dei brani originali, diventando così anche dei DJ producer.

Se desideri creare musica originale, ti servirà un software multitraccia, grazie al quale potrai comporre il tuo brano.

Un minimo di conoscenza della teoria musicale è indispensabile per creare accordi corretti! Non devi di certo iscriverti al conservatorio, ma almeno studiare le basi.

Diventare famoso

Non esiste un metodo che possa assicurarti di raggiungere la fama: potresti essere il miglior DJ producer del mondo, con il brano più bello del mondo, ma è sempre la fortuna che gioca un ruolo fondamentale nel successo.

L’unica cosa certa al 100% è che se tieni i tuoi brani chiusi nel cassetto non otterrai nulla, quindi, esattamente come per la carriera di DJ, pubblica il tuo materiale e fallo conoscere al mondo intero!

Vietatissimo è l’utilizzo dello SPAM: non condividere il tuo brano 20 volte al giorno e non pubblicare il link in tutti i siti e gruppi del mondo, soprattutto se non inerenti alle produzioni elettroniche.

La fortuna di vivere in questo millennio, è non solo il fatto di poter produrre nella propria stanza da letto senza investimenti economici inaccessibili, ma anche il poter condividere le proprie creazioni con il mondo intero.

Chiaramente pubblicare qualcosa on-line significa solo metterlo a disposizione di un potenziale pubblico, ma come attirare le persone verso il tuo link? Come portarle a a premere “play” sul tuo brano?

Devi ideare qualcosa, investire in una promozione efficace e mirata, utilizzare tutti gli strumenti gratuiti che internet ti mette a disposizione e proporre qualcosa di originale.

L’originalità è infatti la parola chiave per attirare l’attenzione! Cerca di creare un tuo stile che ti distingua dalla massa!

Per farti conoscere potresti mettere il tuo brano a disposizione di creatori di video su YouTube: tutti coloro che vedranno i video sentiranno la tua canzone!

Crea un video tu stesso, magari una serie di tutorial dedicati a chi fa il DJ o agli ascoltatori di musica del tuo genere, come delle video recensioni delle migliori discoteche: la colonna sonora sarà il tuo brano.

L’utilizzo dei social a livello promozionale può portare degli ottimi risultati, ma ricorda che dovrai metterci tutto l’impegno possibile!

Quando riuscirai a crearti una buona fan base, potresti essere direttamente contattato da un’etichetta discografica!

Etichetta discografica: indispensabile?

Anni fa non avresti potuto fare quasi nulla senza un’etichetta discografica!

Le persone avrebbero potuto ascoltarti solo alla radio o comprare il tuo CD in negozio.

Oggi puoi mettere in vendita i tuoi prodotti da solo, pubblicare video e canzoni.

Alcune etichette (anche di un certo rilievo) cercano oggi molti dei nuovi artisti da prendere sotto la propria ala nei talent o sui social, considerando la loro fan base.

Prima di inviare il tuo materiale, cerca quindi di crearti un buon seguito e assicurati di proporti ad etichette che trattano il tuo genere musicale.

Se trovi un’etichetta interessata a pubblicare i tuoi brani, leggi ATTENTAMENTE il contratto che ti verrà sottoposto e accertati del fatto che la collaborazione avvenga in modo equo.

Tu porti i tuoi brani e i tuoi follower, l’etichetta, che avrà una percentuale sulle tue vendite, dovrà offrirti qualcosa in cambio, come ad esempio un certo tipo di promozione o visibilità.

Alcune etichette note, sono molto seguite ed è sufficiente una loro condivisione del brano per aumentare in modo esponenziale la tua visibilità e reputazione.

Un tempo le etichette discografiche si occupavano di pagare tutte le spese dell’artista e spesso offrivano anche un anticipo.

Chiaramente l’etichetta puntava a rientrare delle spese (e dell’eventuale anticipo) con le vendite dei dischi, cosa che oggi è impensabile nel caso di artisti emergenti.

Le vendite hanno subito dei cali pazzeschi con l’arrivo degli mp3, i servizi streaming e di una pirateria sempre più difficile da combattere, quindi non presentarti pretendendo anticipi o altre cose surreali.

Alcune etichette sono oggi solo degli specchietti per le allodole, che puntano a farsi pagare dagli aspiranti artisti dei servizi quali registrazioni in studio o produzioni di videoclip.

Insomma, occorre semplicemente stare attenti, controllare come lavorano le etichette visitando i loro siti e valutando attentamente le proposte che vengono fatte.

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